L’incantevole Sughereta di San Vito a Monte San Biagio è un bosco di quercia da sughero che si estende per circa 330 ettari nel Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi. Da un decennio circa la sopravvivenza dei monumentali alberi secolari della sughereta è minacciata dalla proliferazione di un pericoloso fungo patogeno. Per
“La Giunta regionale si impegna a proseguire gli atti necessari al sostegno della convenzione tra Regione Lazio, Comune di Monte San Biagio, Parco regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi e Università degli Studi Della Tuscia volta a portare avanti le azioni necessarie per contrastare il proliferare del patogeno “Phytophthora cinnamoni” all’interno della sughereta di
“Un bilancio che la maggioranza regionale ha blindato con un maxi emendamento, da cui avremmo voluto ottenere di più e su cui poco o nulla si è potuto discutere ma in cui, nonostante questo, viene riconosciuta la bontà delle nostre battaglie e riusciamo a centrare alcuni degli obiettivi che ci eravamo prefissati”. Così Gaia Pernarella,
Promuovere le città di mare, i borghi marinari e le isole della regione al fine di rilanciarne la tradizione e favorire il loro sviluppo sostenibile. Destinare risorse nel prossimo triennio finalizzate all’implementazione delle reti idriche e fognarie, trasformare luoghi sottoutilizzati o abbandonati di proprietà regionale o di altri enti pubblici previa stipula di intese. Sono
“Il Comune di Monte San Biagio e la Regione Lazio possono e hanno il dovere di salvare la sughereta di San Vito, da cinque anni sotto attacco del micete Phytophthora cinnamomi”. A ribadirlo, dopo i due incontri svoltisi presso la direzione ambiente della Regione, è Gaia Pernarella, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle. “Quello che
Rispondere senza riuscire a dire nulla. Una regola a cui nemmeno in questa occasione l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini si è riuscito a sottrarre ripetendo pedissequamente quanto già gli avevamo evidenziato nell’interrogazione che abbiamo presentato: intanto la sughereta di San Vito a Monte San Biagio colpita dal Phytophthora Cinnamoni continua a morire (qui il testo
Che cosa succede a Monte San Biagio? Abbiamo interrogato gli assessori regionali competenti (clicca per leggere interrogazione), sull’iter che ha autorizzato l’azienda agro turistico venatoria La Selva, gestita dall’ARCI Caccia, a operare in una zona di pregio ambientale nei pressi del Parco Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi, ricompresa in una ZPS e dove insistono