Che cosa sta succedendo alla SEP di Pontinia, l’impianto che trasforma l’umido in compost? Il terribile incendio che è divampato domenica è il quinto da quando la struttura è stata autorizzata. L’impianto, si trova in amministrazione giudiziaria dopo che nel giugno 2019 è stato sequestrato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nell’ambito dell’operazione “Smoking Fields”.
“Revocare l’autorizzazione all’impianto SEP di Pontinia: è quello che i Consiglieri regionali della provincia di Latina e di ogni schieramento politico, avevano chiesto qualche mese fa alla Regione Lazio sottoscrivendo un ordine del giorno collegato al Piano Rifiuti Regionale. Invece, ancora una volta, la Regione prosegue senza colpo ferire non sentendo alcun obbligo morale verso
“La Regione Lazio ha il dovere morale e sociale di revocare quanto prima l’autorizzazione alla SEP di Pontinia”. Così Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, sull’impianto di compostaggio di Mazzocchio, attualmente sotto gestione commissariale dopo il sequestro della Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito dell’operazione Smoking Fields e di cui si è tornato a parlare nell’ultimo Consiglio
“Nonostante un sequestro della Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito dell’operazione Smoking Fields e una gestione commissariale che a detta dei cittadini residenti e non, che da oltre venti anni ne subiscono i fortissimi miasmi, si è rivelata del tutto insoddisfacente, la Sep di Pontinia, l’impianto di compostaggio ricavato da una ex falegnameria, è ancora presente nel
“Richieste di audizione, accessi agli atti, interrogazioni urgenti, mozioni, esposti, di fronte alle ripetute assenze degli Uffici e alle tante risposte elusive, quando non ridicole, ricevute da chi si occupa delle autorizzazioni e del corretto funzionamento degli impianti di rifiuti, avevamo infine auspicato l’intervento dell’Autorità Giudiziaria a cui oggi, una volta di più, tributiamo il
“La Regione Lazio fa orecchie da mercante, trova argomentazioni da azzeccagarbugli di memoria manzoniana, non ascolta i territori e lascia che un procedimento sull’Autorizzazione Integrata Ambientale, con pareri contrari degli Enti chiamati in causa nonché “viziato” da indagini in corso della Procura, prosegua senza colpo ferire il suo iter”. Così Gaia Pernarella, consigliera regionale M5S
“Carenze documentali e indagini della Procura della Repubblica ancora aperte, mi chiedo come la Regione Lazio possa ugualmente portare avanti le procedure di ampliamento e delocalizzazione del processo produttivo richieste dalla società Sep di Pontinia“. A chiederselo in un’interrogazione a risposta immediata che verrà discussa nel prossimo Consiglio regionale del Lazio (mercoledì 30 Gennaio), è
“Quello che non funzionava quattordici anni fa, ancora oggi è un problema che nessuno, soprattutto la politica, pare avere alcuna intenzione di volere risolvere”. E’ questa l’amara constatazione di Gaia Pernarella, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Lazio, dopo aver letto, a seguito di accesso agli atti effettuato a ottobre, i documenti relativi alle indagini
“Sarebbe il caso che la Regione Lazio pensasse di affidare il settore rifiuti alle Procure della Repubblica”. E’ la provocazione lanciata da Gaia Pernarella, capogruppo del Movimento 5 Stelle del Lazio, dopo che in mattinata i carabinieri forestali del Nipaf di Latina hanno apposto i sigilli allo stabilimento Sep di Pontinia, contestando all’amministratore unico dell’azienda