La risposta della Regione che conferma nessun interesse per Acqua Pubblica - Gaia Pernarella

La risposta dell’assessore alla nostra interrogazione è sorprendente come la faccia tosta degli uffici che l’hanno scritta. Non si può dire che la redazione di un regolamento e di un piano per il consumo dell’acqua dipende dalla definizione dei bacini idrografici. Oggi abbiamo avuto la prova provata che l’ufficio preposto ad attuare una legge non ha alcuna volontà di farlo e che l’acqua pubblica interessa a giunta e maggioranza solo quando rappresenta un’occasione per un titolo di giornale.  Il consiglio è esautorato in ogni azione legislativa da parte della Giunta, è un esempio lampante quanto sta accadendo con la legge 5, quella sull’acqua pubblica approvata dal consiglio sulla base della proposta di legge di iniziativa popolare. La legge 5 parla di piano di sicurezza delle acque destinate al consumo umano, mai realizzato come altre attività amministrative ferme negli uffici da due anni. Questa interrogazione è un atto politico, un modo per ricordare a giunta e maggioranza quali sono le loro inadempienze davanti alla volontà popolare, l’unico che avevamo in questa istituzione per pungolare gli uffici ad adempiere ad una legge in vigore prima di passare alla magistratura.