Rifiuti a Latina, cosa sta succedendo alla discarica di Borgo Montello?

“Quale è il destino della discarica di rifiuti urbani di Borgo Montello a Latina? Quali sono i procedimenti amministrativi che interessano il sito?”. Sono questi i principali quesiti che hanno mosso Gaia Pernarella, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, a chiedere con urgenza la convocazione di un’audizione presso la Decima Commissione regionale – Urbanistica, Politiche Abitative, Rifiuti -.

“Quello che ci preoccupa particolarmente in questo momento è il fatto che nel documento preliminare al Piano Rifiuti regionale, le cui osservazioni da parte di Enti, Comitati e Cittadini sono scadute lo scorso 5 Ottobre, nonostante il sito di Borgo Montello non fosse presente, in queste settimane abbiamo assistito al rilascio da parte della Regione di un’autorizzazione alla società Indeco per la realizzazione di un impianto a biometano. A cui si aggiunge il prossimo 28 Ottobre, presso la Direzione Rifiuti, la convocazione di una Conferenza dei Servizi in merito alla richiesta della società Ecoambiente per un aumento di circa 38mila metri cubi di rifiuti da stoccare nel lotto B che la società gestisce. Proprio per chiarire gli attuali iter in corso e monitorarne l’esito – sottolinea la Consigliera 5 Stelle -, oltre ad avere chiesto di poter partecipare come auditrice alla Conferenza dei servizi, ho sollecitato il Presidente della Decima Commissione ad ascoltare il Sindaco di Latina Damiano Coletta, l’Assessore con delega all’ambiente Roberto Lessio, il Dirigente della Provincia di Latina del Settore Ecologia e Ambiente, il Direttore di Arpa Lazio Marco Lupo, la Direttrice della Direzione Rifiuti della Regione Lazio Flaminia Tosini, l’Assessore regionale con delega ai rifiuti Massimiliano Valeriani e il rappresentante del comitato “Cittadini di via Monfalcone” Giorgio Libralato”.

Conclude la Consigliera: “Sembra non ci sia pace per la discarica di Borgo Montello, già finita nell’ultima relazione parlamentare sul ciclo dei rifiuti, e per i cittadini che sono costretti a viverci accanto. E questo, nonostante il sito sia stato più volte sequestrata dalla Magistratura. Ad oggi non conosciamo a che punto sono le attività di bonifica e gli esiti che hanno prodotto. Quello che ci appare certo è che ancora una volta, il “mostro” torna a destare preoccupazione”.