Sarebbe sufficiente annotare le richieste di stato di calamità naturale avanzate dai Comuni della nostra provincia negli ultimi anni a seguito dei sempre più frequenti e violenti eventi meteorologici, spesso fuori stagione, per rendersi conto di quanto il nostro territorio sia a rischio: idrogeologico e non solo. Per coloro i quali, invece, si fidano soprattutto
“Preservare i sistemi naturali di difesa idraulica della costa”, è il titolo del seminario a cui ho preso parte nella mattinata di martedì presso il Polo di Latina dell’Università La Sapienza: un tema, anche per la mia provenienza geografica, che ho a cuore da molto prima di essere eletta in Consiglio regionale. Atti alla mano,
“Anche il secondo sopralluogo sulle coste della provincia di Latina, questa volta da Terracina a Minturno, passando per Fondi e Gaeta, ha reso evidente la dannosità e l’antieconomicità degli interventi di barriere e pennelli rigidi erroneamente usati fino ad oggi per contrastare l’erosione e condotti dalla Regione Lazio: indistintamente dalla Tuscia al sud pontino”. Così Gaia
“Lo abbiamo sempre saputo che l’intervento per salvaguardare la costa di Marina di Minturno tra Monte d’Argento e il fiume Garigliano, saldato dalla Regione Lazio con un milione e quattrocentomila euro di soldi pubblici, non sarebbe stato risolutivo. Lo ripetemmo anche il 5 Febbraio quando, in piena campagna elettorale e appellandoci alla Magistratura, sollecitati da
In questo video vi mostriamo il “brillante” risultato dell’intervento da un milione e quattrocentomila euro pagato da tutti noi cittadini e disposto dalla Regione Lazio per ridurre, attraverso l’uso di scogliere (“pennelli rigidi”), l’erosione marina sul litorale di Minturno: in Consiglio regionale, maggiormente dopo un accesso agli atti, avevamo avvertito sulla scarsa utilità dell’operazione ma noi del Movimento 5 Stelle,