“Parziali e insoddisfacenti le risposte della Regione Lazio sull’autorizzazione data per l’ampliamento del TMB della Rida Ambiente di Aprilia. Stiamo parlando di un impianto che ha già un’autorizzazione a lavorare il triplo dei rifiuti che viene prodotto dalla Provincia di appartenenza e non si capisce perché si renda necessario ampliamento dello stoccaggio, già sovradimensionato rispetto ai rifiuti realmente trattati e, tra l’altro, in un territorio fortemente sottoposto a rischio inquinamento a causa della presenza di diversi impianti di trattamento rifiuti e non solo. Parliamo di un‘area che accoglierà CSS, più comunemente note come ecoballe, destinate ad incenerimento”.
Lo dichiara Gaia Pernarella, consigliera del Movimento 5 Stelle, al termine della Commissione regionale Urbanistica, Politiche abitative e Rifiuti, che oggi si è riunita a seguito di una precisa richiesta di chiarimenti sull’autorizzazione concessa alla società che gestisce il trattamento dei rifiuti in provincia di Latina.
“Ancora una volta sembrerebbe che la Regione preferisce aggravare la situazione già fragile dei territori cedendo alle pressioni del privato di turno, gestore di un servizio pubblico pagato con le tariffe dei cittadini, e che periodicamente chiude le porte e blocca il conferimento dei rifiuti o perché in manutenzione o perché in attesa dell’approvazione di una richiesta, o perché in attesa che la regione faccia il suo dovere, ma guarda caso sempre o quasi quando il servizio è maggiormente necessario e avvertito dai cittadini.
Nello specifico dell’audizione di oggi la motivazione apportata dalla Rida Ambiente, e cioè che l’emergenza Covid non consente il dovuto stoccaggio, non giustifica allo stesso tempo l’autorizzazione della Direzione Rifiuti che di fatto non è temporanea, quindi legata alla contingenza, ma rimarrà una modifica sostanziale dell’impianto per tutta la durata della sua autorizzazione e questo senza che i flussi di rifiuti siano aumentati rispetto a un anno fa.
Spostare l’asse, da parte della Regione Lazio, sul Decreto governativo che acconsente all’aumento del 30 per cento dei siti di stoccaggio – continua la consigliera M5S -, appare più che altro un modo per scaricare altrove le proprie responsabilità, perché sappiamo bene che il Governo ha previsto concessioni temporanee allo scopo di evitare ulteriori rischi sanitari dovuti all’interruzione del ciclo dei rifiuti, che è cosa ben diversa dal tipo di autorizzazione data alla Rida Ambiente.
E ancora una volta – conclude Pernarella -, questo tipo di decisioni vengono calate dall’alto senza tenere in considerazione i pareri espressi da enti territoriali e competenti, escludendo di fatto la volontà delle comunità locali”.